Truffe Rc auto . Come riconoscere una polizza fasulla
- mauroblua
- 18 gen 2024
- Tempo di lettura: 3 min
notes Consumi Truffe Rc auto Come riconoscere una polizza fasulla Attenzione alle offerte a prezzi stracciati: i malfattori sfruttano la caccia al risparmio per ingannare gli utenti con proposte allettanti. Ecco il vademecum per non essere vittime delle frodi di Paola Rinaldi in collaborazione con Antonella Dragotto vice capo servizio Comunicazione Banca d'Italia e responsabile Comunicazione e Media dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) 60 BenEssere febbraio 2024 Aumentano gli annunci su Internet che sponsorizzano false polizze assicurative per auto e moto a prezzi estremamente vantaggiosi. In soli dodici mesi, sono caduti nella rete più di 2,3 milioni di italiani, ben il 300 per cento in più rispetto alla rilevazione dell'anno precedente, con un danno stimato di quasi 700 milioni di euro. Se il Web rappresenta uno dei canali più utilizzati, tanto che il 42 per cento delle truffe o dei tentativi di truffa ha avuto inizio con una falsa email che rimandava a siti clone, l'imbroglio ha sfruttato spesso anche finti call center, porta a porta, social network, Sms e messaggi su WhatsApp. «Quando si cade in questi raggiri, il veicolo non risulta davvero assicurato e, in caso di incidente, la responsabilità dei danni causati a terzi ricade sulle proprie spalle», avverte Antonella Dragotto, vice capo servizio Comunicazione Banca d'Italia e responsabile Comunicazione e Media dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (lvass). «Peraltro, per circolare in automobile, assicurarsi è obbligatorio per legge: di conseguenza, se non siamo coperti da un'assicurazione possiamo essere multati con sanzioni che attualmente vanno da 866 a 3.464 euro, ma si può arrivare anche al sequestro del veicolo». Come difenderci La buona notizia è che proteggerci dalle assicurazioni truffa è possibile. Per non cadere in trappola, seguiamo alcune regole: controlliamo bene i dati. Sul Web, diffidiamo dei siti che iniziano benessere@stpauls.it con "http" e non con "https" (la presenza della "s" finale garantisce la sicurezza tecnologica del sito) e prestiamo attenzione al nome: non potendo duplicare siti autorevoli e rinomati, i domini fantasma sono simili ma non identici al nome di un'impresa o di un intermediario regolare. Per esempio, nell'indirizzo potrebbe esserci una lettera diversa oppure in più, quindi leggiamo sempre con attenzione. Inoltre, tra i contatti di chi offre le polizze truffaldine compaiono soltanto numeri di cellulare e non numeri fissi oppure indirizzi email con un dominio generico, come @gmail.com o @tiscali.it; verifichiamo i metodi di pagamento. I prodotti offerti dalle assicurazioni fantasma richiedono il pagamento tramite modalità anomale oppure non consentite per la regolare riscossione del premio assicurativo, come versamenti su carte prepagate; facciamo una verifica. In Italia, l'attività assicurativa può essere esercitata esclusivamente da imprese e intermediari iscritti negli albi tenuti dall'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Possiamo consultare gli elenchi visitando il sito www.ivass.it per verificare se il soggetto con cui siamo entrati in contatto è un operatore autorizzato; diffidiamo di alcune caratteristiche, come un'offerta molto più conveniente rispetto a quelle proOltre du di italia caduti n dei ma e milioni ni sono ella rete ]viventi poste dagli altri operatori (se un prezzo è troppo bello per essere vero, allora è falso) o modalità di contatto atipiche, come messaggistica telefonica o social (WhatsApp, Facebook...). Nelle truffe, poi, il procedimento per l'acquisto della polizza è molto semplice e non vengono richiesti elementi indispensabili per valutare il rischio in modo appropriato: per esempio, nel caso della Rc auto non viene chiesto di inserire il numero di targa; * teniamo gli occhi aperti anche fuori dal Web. Anche se la proposta ci arriva porta a porta o al telefono, verifichiamo sempre che il soggetto con cui siamo entrati in contatto sia iscritto al Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi (Rui) sul sito dell'Ivass. Chi ci può aiutare «Siccome i falsi siti investono molto in pubblicità e compaiono nelle prime posizioni dei motori di ricerca, Ivass ha concluso un accordo con Google che è entrato in vigore il 1 novembre 2023», riferisce Dragotto. «Di conseguenza, Google ha rafforzato i controlli sugli inserzionisti e ha introdotto dei sistemi di identificazione degli acquirenti di pubblicità, avvalendosi delle liste sui siti regolari messe a disposizione dal nostro istituto». Da poco, inoltre, Ivass può avvalersi del potere di oscuramento: «Ricevuta una segnalazione, dopo un'istruttoria da cui si esclude che il sito sia riconducibile a un intermediario regolarmente iscritto, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni emana un ordine di cessazione dell'attività nei confronti dell'operatore abusivo, lo diffonde attraverso la stampa e lo pubblica sul proprio sito», specifica Dragotto. «Quest'ordine viene poi recapitato ai provider italiani dei servizi Internet e di telefonia mobile, in modo che possano inibirne l'accesso: a quel punto, il cittadino che consulta uno di questi siti oscurati viene reindirizzato su una pagina Ivass in cui si chiarisce che quel sito è abusivo». In caso di sospetto, possiamo contattare l'Ivass al numero verde 800.48.66.61, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14.30, mentre dall'estero si può comporre lo 06/4.41.46.79. 0 febbraio 2024 I BenEssere I 61
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